Il cielo stellato sopra di me e la legge morale in me

cielo stellato“Due cose riempiono l’animo con sempre nuovo e crescente stupore e venerazione, quanto più spesso e accuratamente la riflessione se ne occupa: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me”. E’ la conclusione della Critica della Ragion Pratica, oltre ad essere diventata una delle frasi più celebri di Immanuel Kant. Il cielo stellato e la legge morale…. Difficile dare una definizione esaustiva della massima che, in quanto tale si offre a diverse interpretazioni. Credo tuttavia che nel momento in cui Kant parla di cielo stellato faccia riferimento al mondo fenomenico, alla grandezza dell’universo e alla limitatezza dell’uomo che di quella grandezza può percepire soltanto la realtà fenomenica. In fondo la Critica della Ragion Pura era stata perentoria su questo punto, non vi è conoscenza se non del mondo fenomenico. Pur tuttavia Kant si era reso conto che la realtà fenomenica non poteva soddisfare l’uomo al punto tale che, nella stessa Ragion Pura, pur dicendosi convinto che la Metafisica come scienza non fosse possibile, lascia comunque sussistere alcune domande di carattere metafisico che, senza avere la pretesa di avere valenza scientifica (guai se fosse il contrario), restano delle esigenze della natura umana e, come tali insopprimibili. Nella Ragion Pratica, tuttavia, Kant illustra un altro motivo di grandezza e di stupore, la legge morale e la possibilità che l’individuo ha di determinare il proprio agire al di là dell’esperienza sensibile che, invece, vincolava la conoscenza, avendo come riferimento quelle realtà di carattere metafisico che, pur essendo inconoscibili, potevano essere postulate, cioè date per vere senza dimostrazione. Kant insomma dimostra la possibilità di una volontà senza la mescolanza dei motivi dipendenti dagli impulsi e dalla sensibilità, senza condizionamenti della storia. Nella sfera pratica, insomma, l’uomo può essere libero nel suo agire dall’esperienza e mirare ad un comportamento valido universalmente.

Cosimo Lamanna